GAP – Graffiti Art in Prison è un progetto collettivo non solo perché è il risultato di una proficua collaborazione tra diverse università ed enti di ricerca internazionali nonché centri di detenzione, ma soprattutto perché è strutturato sulla partecipazione attiva di un gruppo di dottorandi internazionali
studenti specializzati in vari campi di ricerca.
I graffiti e i dipinti murali delle prigioni, sia storici che contemporanei, verranno affrontati e confrontati con altri luoghi di detenzione, come ospedali psichiatrici e campi di concentramento, spazi caratterizzati da condizioni di deprivazione, separazione, mancanza di libertà e censura. Pertanto, il progetto comprende i luoghi di confinamento in senso lato e le risposte creative a questi ambienti specifici nelle loro molteplici dimensioni: materiale, corporea, psicologica, politica, sociale, devozionale, spaziale e temporale.
Il tema alla base del progetto è quindi aperto a numerose interpretazioni e può essere affrontato con diversi approcci metodologici e disciplinari legati alla storia, alla storia dell’arte, all’architettura, all’archeologia, agli studi patrimoniali, alle scienze sociali e politiche. Lo scopo di sviluppare un blog
all’interno del progetto è proprio quello di creare una connessione tra questi diversi punti di vista per metterli in dialogo grazie a una piattaforma accessibile che ben si presta a ricevere spunti di riflessione e di confronto.
Il blog GAP è stato concepito come uno spazio aperto in cui i dottorandi scrivono articoli, recensioni (libri, film e mostre), interviste e prodotti multimediali. È uno strumento che può essere utilizzato dagli studenti per approfondire i propri progetti di ricerca, ma anche come luogo dove condividere nuovi input e impressioni. In questo senso, le Settimane Intensive di Studio e i progetti artistici in carcere possono essere considerati come fonte di ispirazione per nuovi dibattiti e come la base da cui ampliare il campo di indagine attorno a un tema di per sé complesso e sfidante. Il blog sarà il testimone attivo di questo processo di apprendimento, scambio e interazione.
3 maggio 2022 – Christine Kleiter, Federica Testa
(Caporedattore del blog GAP)
“Ucciardone – ‘U Ciarduni”. Life inside Palermo’s infamous prison
María Foradada, Marcos Larraz
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Painting the flag of Israel on the walls of a detention center
Hamutal Sadan Graffiti art made in prisons raises questions of censorship and propaganda. What are the detainees allowed or ordered
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Artification/De-artification of Street Art: Blu in Bologna
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