VI settimana intensiva (27 Marzo- 1 Aprile 2023 Firenze)
Modi espressivi e di resistenza negli ambienti carcerari: i graffiti nelle loro dimensioni devozionali e politiche

Tra i motivi rappresentati sulle pareti delle carceri del Sant’Uffizio a Palermo e in altri luoghi di clausura e detenzione vi sono scene bibliche, figure di santi e martiri, di Cristo e della Madonna. L’iconografia religiosa si ritrova nelle espressioni artistiche dei prigionieri di tutti i tempi e luoghi, come nell’arte murale messicana chicana, in cui le immagini sacre tradizionali come la Vergine di Guadalupe assumono una forte connotazione politica e identitaria. A partire dalla storia del panopticon e un’analisi dello spazio carcerario nel Medioevo, al fregio ‘politico’ di William Kentridge a Roma, in questa settimana esploriamo la dimensione votiva dei graffiti e il ruolo di muralismo come attivismo politico, critica sociale e strumento di protesta e resistenza. Casi studio provenienti da contesti storici e geografici differenti (dall’Italia alla Spagna, dalla Germania alla Turchia, dal Messico al Cile) offrono l’opportunità di riflettere sul rapporto tra punizione ed espiazione, fede e devozione, arte e dittatura, libertà e censura, occultamento e visibilità così come sulla questione della (im)permanenza dei graffiti e della fragilità intrinseca di un mezzo cui è affidato il compito di preservare e tramandare la memoria.

PDF_file_icon.svg
Locandina
PDF_file_icon.svg
Rassegna stampa-multiplier event
PDF_file_icon.svg
Programma
PDF_file_icon.svg
Locandina- multiplier event
PDF_file_icon.svg
invito-multiplier event